Psiche e Pneuma nei Presocratici

I Presocratici cercarono il principio di tutte le cose, quello che chiamarono arché. Di volta in volta lo identificarono con elementi diversi ma la funzione rimase la stessa: generatore di perenne equilibrio ciclico nella natura. La loro riflessione naturalistica puntava alla ricerca di quell’elemento originario da cui concepire, per «generazione», la derivazione di ogni cosa. Questo ricercato principio era indubbiamente di natura spirituale.

Anassimene, esponente della scuola naturalista, lo identificò con l’«aria» collegandone il significato proprio con la psiche. «Come l’anima nostra, che è aria, ci tiene insieme, così il soffio e l’aria abbracciano tutto il mondo» (ANASSIMENE, Frammento 2).

Tra i Presocratici Anassagora, invece, costituisce un caso isolato nella filosofia presocratica. Egli sostiene che il cosmo è governato da un’Intelligenza, il nous appunto:

Le altre cose partecipano del tutto, ma l’intelletto [nous] è illimitato, indipendente e non mescolato a cosa alcuna, ma sta da solo in se stesso. […] E’ infatti la più sottile e la più pura di tutte le cose e possiede completa conoscenza di tutto e ha un enorme potere. Su tutte le cose dotate di spirito vitale, sia le maggiori che le minori, l’intelletto signoreggia. Anche sull’intero movimento rotatorio l’intelletto esercitò il suo influsso, così da avviarlo fin da principio

ANASSAGORA, Frammento 12

Certo non è possibile capire, viste le poche frasi che nel frammento abbiamo a disposizione, se Anassagora concepì questa Intelligenza come forza naturale, o la concepì in termini prettamente spirituali. Certo, nessuno dei filosofi precedenti aveva mai avanzato l’ipotesi che alle origini del cosmo potesse esserci una mente cosciente e consapevole, un principio originario dotato di grandissima forza e anche indipendente. La pervasività che lo caratterizza e l’ordine che il nous dà a tutte le cose — senza esserne vincolato o confondersi con esse — giustifica la constatazione che ogni realtà racchiude in sé una parte delle altre. Ciò nel senso di una compresenza e interazione dinamica delle parti naturali operata da un principio spirituale comune che dimora ed agisce in esse.

Presocratici e Stoici

Sarà con gli stoici che la teoria dello pneuma riceverà invece la forma più compiuta di sostanza rarefatta, capace di muoversi da sola, una specie di fuoco sottile. Un soffio animatore che, come elemento vitale, informa e ordina la materia universale imprimendole un divenire razionale grazie ai logoi pneumatikoí (ragioni creatrici). Le scintille di tale principio attivo sono seminate in ogni realtà corporea, anche nel singolo essere umano. Esso ha però natura materiale, e così venne inteso dalla medicina e dalla tradizione magica fino al Medioevo, come una sostanza sottilissima che pervade gli organi animali. Il termine veniva utilizzato per significare la sostanza vitale presente in determinati organi. Lo pneuma zotikón , presente nel cuore e nei vasi sanguigni, e lo pneuma psychikón , localizzato nel cervello e nei nervi (detto anche lo pneuma physikón).

Per analogia, la stessa idea fu progressivamente estesa all’intero cosmo, inteso come immenso organismo vivente animato dallo pneûma quale principio eterno, materiale e razionale, causa di coesione e connessione armonica fra le parti e garanzia di unità del tutto. Tale elemento pneumatico è presente nell’uomo come principio della sua costituzione naturale ma è anche parte consustanziale della realtà divina.

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