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Max Scheler: corpo, spirito e persona
L’uomo, per Max Scheler (1875-1928), è costituito da due dimensioni essenziali: vita, intesa come impulso istitutivo del corpo animato, e spirito. Vai al canale YouTube…
Lo spirito vitale dell’uomo nel libro di Sapienza
Nel libro di Sapienza troviamo passi che ci possono aiutare a completare la definizione di “spirito” iniziata da Qoelet. Qui troviamo chiaramente espressa l’idea che il rûaḥ è peculiarità umana e questo rende l’uomo assolutamente unico all’interno della creazione in quanto depositario di un dono di Dio.
La natura spirituale dell’anima in Tommaso
La molteplicità di significati per spiritus, che entrarono nella tradizione anche attraverso le opere dei Padri, accanto al significato di Spitirus come Spirito Santo poteva…
Genesi: la nefesh dell’uomo
Il libro di Genesi, nel descrivere la creazione dell’uomo, è molto specifico: «il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente» (Gen 2, 7). A differenza degli animali, l’uomo diviene essere vivente al ricevere nelle narici l’alito di vita divino. Esso diviene cioè un essere dotato di nefeš in quanto il creatore insuffla direttamente in lui il respiro della vita.
Leonardo e la nascita della Fisiognomica
Leonardo da Vinci fu iniziatore degli studi sulla Fisiognomica. L’artista autentico è colui che sa trasporre nei volti dei soggetti il contenuto della loro anima. Charles Darwin si avvalse degli studi sulla mimica per formulare le sue teorie. La fisiognomica si avvalse anche della tecnica fotografica quando questa cominciò a diffondersi. Sembra proprio che l’affermazione «gli occhi sono lo specchio dell’anima» sia fisiognomicamente fondata.
Genesi: l’uomo immagine e somiglianza di Dio
La presenza di Dio sin dai primi versetti di Genesi è indicata utilizzando Rûaḥ. Si tratta di una presenza piena, in quanto Dio è spirito, è Rûaḥ. L’uomo, plasmato dalla polvere del suolo, riceve dal creatore uno specifico rûaḥ ossia un “soffio di vita”, diverso da quel “respiro vitale” che condivide con gli animali.