La Liturgia delle Ore: le origini

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Cosa sappiamo sulle origini di quella che chiamiamo Liturgia delle Ore e sulla sua evoluzione? In realtà non molto. In questo articolo vagliamo assieme le poche informazioni che possediamo.

Nel video qui sotto maggiori approfondimenti.

La preghiera nelle prime comunità cristiane

La regolarità settimanale delle prime comunità cristiane fu riconosciuta come un tratto caratteristico, in un’epoca nella quale le società circostanti vivevano secondo il ritmo di un calendario mensile e di feste a cadenza irregolare, mentre la settimana era osservata prevalentemente da popolazioni di origine orientale.

Tra i documenti normativi la Didache riporta la domenica come giorno per riunirsi a spezzare il pane e rendere grazie (cfr. 14, 1-3). Sulla preghiera quotidiana stabilisce, al capitolo 8, che i cristiani debbano pregare col Padre nostro 3 volte al giorno ma manca l’indicazione del momento e dell’ora precisa.

La Liturgia delle Ore nel III secolo

Nel III secolo Clemente Alessandrino nota che era già comune per i cristiani pregare alle ore terza, sesta e nona. Diciamo però che non è possibile fissare una regola normativa per questo periodo, infatti ogni zona aveva tradizioni e seguiva indicazioni differenti. Ciò che è abbastanza evidente nei primi secoli è il fatto che la preghiera quotidiana iniziò come movimento laicale solo successivamente monasticizzato e clericalizzato.

Le cattedrali e la preghiera

Nel IV secolo si trova il termine “cattedrale” anziché “parrocchiale” perché la chiesa del vescovo era il centro della vita liturgica della chiesa locale e il vescovo era normalmente presente a questi uffici. L’ufficio cattedrale usava il modo responsoriale di cantare i salmi e gli inni per permettere una maggiore partecipazione a livello di popolo. Inoltre i salmi venivano normalmente scelti per motivi tematici, più che cantati in sequenza o secondo un ordine, come invece succedeva nella tradizione monastica.

Liturgia delle Ore

La Liturgia delle Ore dopo il IV secolo

Costituzioni apostoliche descrivono lo svolgimento di queste liturgie quotidiane in una Chiesa locale presieduta dal vescovo. I due uffici del mattino e della sera si svolgevano secondo lo stesso schema. Questa liturgia era ripetitiva, i salmi non venivano cambiati; invece nella stessa epoca le comunità monastiche, che avevano come ideale il pregare continuamente, hanno integrato tutto il salterio nella liturgia delle ore.

Abbiamo informazioni sulla crescita dell’ufficio monastico iniziando dall’Ordo monasterii nord-africano del 395 D.C. a Tagaste che fu poi incorporato nella Regola di sant’Agostino. A metà del VI secolo la Regula Magistri (530-560 d.C.) fornì il fondamento per la Regola di san Benedetto e ci offre molte informazioni sulla liturgia delle ore.

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