Heidegger: una breve introduzione

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Martin Heidegger: uno tra i più importanti filosofi del Novecento. Tra i suoi discepoli ci fu anche Karl Rahner.

Breve biografia

Martin Heidegger nasce nel 1889 e nella prima parte della sua vita è importante la vicinanza alla fede cattolica. Chiede di entrare nella Compagnia di Gesù senza però riuscirci per motivi di salute. Nel 1909 studia anche in seminario a Friburgo. Dal 1916 frequenta Edmund Husserl. Nel 1927 esce la sua opera “Essere e tempo” dedicata al suo maestro Husserl, ma con essa ne prende contemporaneamente le distanze filosofiche. Muore nel 1976 ed esce postuma la sua intervista “Solo un Dio ci può salvare”.

Tradizionalmente si parla di due periodi per Heidegger. Il primo caratterizzato dall’avvicinamento all’esistenzialismo con l’opera “Essere e tempo”; e il secondo nel quale abbandona l’esistenzialismo e focalizza il suo lavoro filosofico sull’essere.

Essere e tempo

Con l’opera “Essere e tempo” lavora molto sull’etimologia delle parole e conia termini che diventano fondamentali per il suo filosofare. Lo scopo è risvegliare l’attenzione e stimolare alla comprensione sul problema del senso dell’essere, problema dimenticato nel corso della storia della metafisica (Heidegger infatti parla dell’oblio dell’essere). “Essere e tempo” è un’opera incompiuta in quanto l’ultima sezione non è mai stata realizzata.

Uno dei termini fondamentali, “esserci” indica che l’uomo è sempre “gettato” in una situazione. La prima caratteristica dell’uomo è essere in una situazione, ed essere coinvolto attivamente nel superamento di questa stessa situazione. Questo “esserci” haideggeriano ha la caratteristica di stabilire un rapporto con l’Essere che quindi non è semplice presenza, ma ha valore ontologico.

Per Heidegger la scienza non è sufficiente

La peculiarità dell’uomo è quella di non avere una natura determinata ma di essere una possibilità. L’esistenza è inscindibilmente legata all’essere al mondo. Il mondo è una totalità di strumenti. Da questo Heidegger ricava che lo sguardo scientifico sul mondo è solo la visione di una parte del mondo e questa sola non è sufficiente.

La fenomenologia

Il metodo che utilizza è quello fenomenologico e una parte che Heidegger ha mutuato dalla fenomenologia è dire che nel comprendere la realtà, noi partiamo da precomprensioni che orientano il nostro rapporto con l’oggetto che osserviamo e che andiamo a prendere in esame. Ma così facendo l’analisi non è più oggettiva.

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