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Il corpo non è semplice insieme di carne ed ossa che l’uomo possiede per il tempo della sua esistenza terrena, del quale viene spogliato dalla morte, e che infine riprende nel giorno della risurrezione. Nell’Antico Testamento carne e corpo sono designati con un termine unico (basar), nel geco del Nuovo Testamento possono essere distinti mediante due parole: sarx e sòma.
Tertulliano: anima e corpo nel De resurrectione mortuorum
Tertulliano (160-240) nacque da genitori pagani a Cartagine, dove visse sempre. Di formazione storico-giuridica, la sua conversione fu certamente segnata dalle testimonianze di martiri che…
Aristotele, la comprensione dell’anima umana e il ruolo dello spirito
Dopo una fase iniziale vicina alla visione platonica Aristotele approdò, grazie alle sue osservazioni, alla consapevolezza dell’unità psicosomatica dell’essere umano. Tale posizione è espressa principalmente nell’opera De Anima, dove definisce l’anima come forma sostanziale del corpo ed elabora la teoria denominata «ilemorfica» in base alla quale tutte le cose, compresi gli esseri viventi, sono “sinolo”, cioè unione, tra materia e forma.
Anima umana nell’ebraismo
Secondo l’ottica ebraica, nella bibbia anima e corpo sono un tutt’uno che costituisce la personalità dell’uomo. Più che porsi il problema astratto del rapporto che intercorre tra i due, i saggi di Israele, hanno cercato di affrontare il problema della resurrezione e quello del giudizio finale.
Anima nel vangelo di Matteo
Il Vangelo di Matteo occupa da sempre il primo posto nella tradizione testuale. Si presenta come la catechesi più completa e per questo la Chiesa lo ha utilizzato molto, non solo come esauriente ricostruzione della vita e della dottrina di Cristo, ma anche come guida per l’insegnamento comunitario.
Origene e la visione tricotomica dell’uomo
La visione della natura dell’anima di Origene è assai vicina a quella del platonismo classico, senza però giungere mai ad associare il male direttamente alla corporeità. Per l’autore l’esperienza del corpo serve per elevare l’anima vivendo a pieno quella che è «l’immagine e somiglianza» che Dio stesso ha concesso all’uomo attraverso il dono dello spirito.
La spiritualità dell’anima in Plotino
Plotino, riprendendo per molti aspetti il pensiero filosofico greco classico, parla dell’Uno dal quale trae origine l’Intelletto (noûs), che a sua volta genera la psiche cosmica che sarà poi presente in tutte le cose attraverso le «ragioni seminali». Egli assegna all’anima una posizione intermedia tra il mondo intelligibile e il mondo sensibile.