La lettera ai filadelfiesi di Ignazio di Antiochia
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La lettera ai filadelfiesi di Ignazio di Antiochia

Di Ignazio, vescovo di Antiochia, sappiamo solamente che morì martire a Roma intorno all’anno 107. Deportato dalla Siria al tempo dell’imperatore Traiano, durante il viaggio scrisse sette lettere indirizzate ad altrettante comunità dell’Asia Minore. Da questi scritti emerge tutta la sua personalità: fede profonda, mistico amore per Cristo e ardente anelito al martirio. La fede e la carità sono per Ignazio l’essenza del cristianesimo. Quella destinata alla comunità di Filadelfia partì da Troade.

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Agostino. Lo spirito quale presenza reale di Dio nell'anima umana
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Agostino e lo spirito quale presenza reale di Dio nell’anima umana

Il platonismo fu considerato in maggior sintonia con la rivelazione e la riflessione cristiana primitiva di quanto non lo fosse l’aristotelismo poiché il primo permetteva…

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Il ruah nel libro di Isaia
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Il ruah nel libro di Isaia

Con i suoi sessantasei capitoli, il libro che contiene la predicazione di Isaia è il più lungo della Bibbia. I versi sono di limpida armonia e gli oracoli caratterizzati da un’equilibrata concisione; il profeta mette in evidenza la caducità dell’uomo legata al fatto che esso non è in grado di gestire il rûaḥ che possiede.

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Il ruah nel libro dei Proverbi
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Il ruah nel libro dei Proverbi

Quello dei Proverbi potrebbe essere definito un libro di “sapienza pratica” attraverso il quale si insegna all’uomo di tutti i tempi la maniera migliore per superare le difficoltà esistenziali e giungere alla felicità.

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Genesi: la nefesh di tutte le creature e quella dell’uomo
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Genesi: la nefesh dell’uomo

Il libro di Genesi, nel descrivere la creazione dell’uomo, è molto specifico: «il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente» (Gen 2, 7). A differenza degli animali, l’uomo diviene essere vivente al ricevere nelle narici l’alito di vita divino. Esso diviene cioè un essere dotato di nefeš in quanto il creatore insuffla direttamente in lui il respiro della vita.

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Salmo 104: il respiro di Dio e dell’uomo
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Salmo 104: il respiro di Dio e dell’uomo

Nel salmo 104 la dottrina sulla creazione che Israele leggeva nei primi due capitoli del libro di Genesi diventa un vero e proprio inno. Centrale nella composizione è la contemplazione della natura che porta inevitabilmente ad approfondire anche la creazione dell’uomo con la sua dimensione biologica e spirituale.

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