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Ruah appartiene al gruppo dei vocaboli onomatopeici in quanto, nella sua pronuncia, imita il fischiare del vento. Letteralmente significa «vento», «respiro», ma, in senso più esteso, indica un qualcosa che si muove e che a sua volta ha la forza di mettere in movimento: una forza imprevedibile, la cui presenza e azione sono scaturigine di vita. Nell’uso scritturistico è spesso strumento dell’agire concreto di Dio nella storia e la sua provenienza è ben al di là dell’umano.
Originariamente in ebraico indicava senza dubbio l’aria, l’atmosfera, e il grande spazio tra la terra e il cielo, nonché quella realtà impalpabile che si manifestava talvolta con la forza devastante della tempesta, realtà da cui la vita dell’uomo dipende e che egli non è assolutamente in grado di governare. Il pensiero biblico veterotestamentario è inevitabilmente portato a legare questa realtà a Dio, creatore dell’universo.
Il ruah designa quindi esplicitamente lo Spirito di Dio che opera come forza vitale e quindi come forza creatrice, ma è anche il soffio. Esso inoltre conferisce doti particolare o ispira determinate persone; sarà soltanto in periodo post-esilico che il sostantivo indicherà anche il concetto di “Spirito Santo”. Come il soffio del vento, anche quello del respiro è una forza che solleva ed anima il corpo: esso però non indica il mero processo biologico, ma esprime la profonda dinamica del comportamento umano, cioè l’energia e la vitalità interiore dell’uomo. Il respiro è ciò che vi è di più intimo e personale, ma di questo soffio l’uomo non è padrone ― pur non potendone fare a meno ― e muore quando questo si spegne. Come il vento, ma in modo molto più immediato, il soffio del respiro umano viene da Dio e a lui fa ritorno con la morte.
Edith Stein
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Lo spirito vitale dell’uomo nel libro di Sapienza
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Talete e Anassimandro di Mileto: psiche e pneuma
Talete di Mileto (VII-VI sec. a.C.), tradizionalmente considerato il fondatore della cosiddetta scuola ionica, oltre che filosofo, fu anche politico, astronomo, matematico e fisico. Di lui non possediamo frammenti originali ma solo testimonianze biografiche e dossografiche. Dobbiamo principalmente ad Aristotele la conoscenza della sua dottrina: «Talete afferma che esso [il principio] è l’acqua, per cui anche dichiara che la terra sta sull’acqua, presa forse questa supposizione dal vedere che l’alimento di tutto quanto è umido e persino il caldo nasce da questo elemento e per esso vive» (Aristotele, Metafisica, I, 3, 983b).