La critica di Odo Casel al dualismo anima-corpo

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Odo Casel e il corpo

In molti suoi scritti Odo Casel getta uno sguardo sulla situazione contemporanea evidenziando l’eccesso di razionalismo, la smisurata fiducia nelle possibilità tecnico-scientifiche e l’incapacità che ha acquisito l’uomo moderno di cogliere i segni di una realtà più profonda. Questi sono aspetti che fanno emergere la tenace attualità dell’opera del famoso benedettino di Maria Laach.

Dualismo anima-corpo: l’origine del problema

Egli individua l’origine del problema in quella rottura del legame con ciò che è materiale alla quale giunse la mistica filosofica tardo-antica. La conseguente e forte spiritualizzazione conteneva in sé un grande pericolo. Il ruolo dominante dato all’interiorità rappresentò, e non smette di rappresentare nemmeno oggi, una seria minaccia al culto e al ruolo che la corporeità riveste dentro e fuori di esso. A tal proposito, scrive:

«Nello stesso modo in cui un ago dalla punta molto sottile e pungente si spezza facilmente e rimane spuntato, così una spiritualizzazione come questa, spinta all’estremo, può diventare facilmente la morte di ogni culto.»

O. Casel, Liturgia come mistero…, p. 111

Un’eccessiva spiritualizzazione conduce alla perdita di quello che Odo Casel definisce il “sostegno oggettivo”. La problematicità di ciò è data dal fatto che origine ed effetto della religione vengono così relegati nell’interiorità umana e, di conseguenza, emancipati dall’esperienza del corpo.

L’emergere dell’individualismo

In epoca rinascimentale emerse poi quell’individualismo che diede inizio ad una serie di errori in direzione di una progressiva centralizzazione della ragione e della pretesa dell’uomo di determinare ogni cosa. Il centro di gravità della vita spirituale si spostò allora pesantemente verso il soggettivismo. Anche il Mistero divino, sottolinea Casel, ha subìto questo processo di riduzione a semplice oggetto di indagine che la modernità ha riservato alla natura e all’uomo:

«Perfino nel sacro regno della religione, della Chiesa e della devozione, penetrò il nuovo spirito […] si cercò di esplorare e di analizzare con la ragione i segreti divini, allo scopo di poterli dimostrare. Il metodo delle scienze matematiche, il frutto più completo della ragione astratta, fu applicato anche alle “scienze dello spirito” e perfino alla sacra teologia.»

O. Casel, Il mistero del culto cristiano…, p. 29.

L’opposizione natura-mondo psichico ha assunto il carattere di opposizione scienza dei corpi-mondo psichico. Tale concezione dualista della realtà dipese in massima parte dalle radicalizzazioni introdotte con la distinzione cartesiana tra res extensa e res cogitans. Il famoso monaco renano rileva quanto questo dualismo stia alla base di quella perdita del simbolico e del rimando al mistero che caratterizza la società contemporanea.

L’attualità di Odo Casel

Mai come oggi, secondo Odo Casel, il genere umano ha avuto tanto bisogno di cambiamento e di conversione. Egli denuncia il fenomeno, tipico della moderna forma di coscienza, nel quale la fede è sempre più costretta all’interno di un sistema concettuale astratto e la spiritualità viene fortemente orientata verso espressioni intimistiche e altamente soggettivistiche. Diviene pertanto necessario, anche all’interno dell’esperienza religiosa, superare il dualismo anima-corpo che l’Umanesimo razionalista ha contribuito a esasperare. Anche da parte dei liturgisti sarebbe necessario un rilevante impegno: le istanze del Movimento liturgico chiedono con urgenza di essere perseguite anche oggi.

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