La liturgia di Gerusalemme nel IV secolo

La liturgia di Gerusalemme del IV secolo merita una particolare analisi. Al tempo di Costantino la città era un importante centro di pellegrinaggio e, gradualmente, la sua liturgia cominciò ad influenzare sia l’Oriente che l’Occidente. I suoi caratteri principali divennero modello per il culto cristiano: dalla struttura e l’organizzazione delle ore quotidiane della preghiera, alle celebrazioni di feste durante l’anno liturgico e ai riti dell’iniziazione cristiana.

Cirillo e la liturgia di Gerusalemme

Per la catechesi del IV secolo è infatti da Gerusalemme che ci è pervenuta una delle testimonianze più importanti: le Catechesi prebattesimali e mistagogiche di Cirillo di Gerusalemme. Perchè sono così importanti e come sono strutturate? Dopo una catechesi preliminare, il vescovo di Gerusalemme commenta il Simbolo di fede in 24 catechesi battesimali, durante la Quaresima per i catecumeni che sarebbero stati battezzati a Pasqua. Le cinque catechesi successive, chiamate mistagogiche, sono particolarmente ricche di informazioni sulla liturgia. Cirillo spiega ai neofiti, nella settimana di Pasqua, i misteri del battesimo, dell’unzione e dell’Eucaristia. Questa tipologia di predicazione aveva nel IV secolo un ruolo fondamentale a causa dei numerosissimi battesimi amministrati agli adulti. Ci sono giunte anche catechesi mistagogiche di altri predicatori come ad esempio quelle di Giovanni Crisostomo, Teodoro di Mopsuestia e Ambrogio di Milano, che ci consentono di conoscere in parte le liturgie locali delle Chiese dove essi officiavano.

Il diario di Egeria

Egeria fu una pellegrina che visitò Gerusalemme tra il 381 e il 384. Nel suo diario di viaggio descrive, con dovizia di particolari, la prassi liturgica e i riti ai quali assistette. Originaria dalla Galizia, in Spagna, essa disponeva certamente dei mezzi finanziari per poter viaggiare. Non sappiamo se fosse una nobile o una monaca, ma certamente possedeva una buona conoscenza della Bibbia e degli elementi della cultura classica. Il pellegrinaggio che compì era molto diffuso nella religione ebraica ma ancora scarsamente praticato in quella cristiana. Egeria riferisce di una Quaresima di otto settimane durante le quali il vescovo istruiva per tre ore al giorno i candidati al battesimo con spiegazione della Bibbia e commenti al Simbolo. Di particolare interesse è il resoconto della Settimana Santa che fornisce preziose informazioni sull’iniziazione cristiana e su come essa si svolgeva. Stando alla descrizione della celebrazione eucaristica poi, si nota l’accresciuto uso di movimenti, come processioni in vari momenti della liturgia, e il canto accompagnatorio di salmodie responsoriali e litanie.

La liturgia di Gerusalemme

Altra fonte: Costituzioni apostoliche

Un’altra caratteristica importante della vita liturgica nella Gerusalemme del IV secolo, era che pur mantenendo uno stile gerarchico, la liturgia era molto comunionale. In quest’epoca crebbe la presenza monastica in città segno che la vita eremitica non era già più esclusivamente relegata nelle campagne.

Come abbiamo già visto, dal II secolo la celebrazione eucaristica era già definita nei suoi tratti essenziali. Nei secoli successivi ci furono sviluppi in alcune sue parti, soprattutto della preghiera eucaristica. In Costituzioni apostoliche abbiamo alcuni esempi, sia di preghiere sacerdotali che di monizioni diaconali. Non ci sono documenti così dettagliati in nessuna altra Chiesa di quest’epoca. Sappiamo inoltre che nel cerimoniale il bacio di pace è successivo alla preghiera universale. Sono conosciute due forme di preghiera universale. Nella prima c’è una serie di monizioni diaconali con interventi ripetuti dell’assemblea e preghiera finale; nella seconda ci sono monizioni diaconali, ciascuna delle quali è seguita da una preghiera silenziosa dell’assemblea e da un’orazione sacerdotale della quale rimane testimonianza nell’odierna liturgia del Venerdì Santo.

Il libro VIII delle Costituzioni apostoliche presenta una preghiera eucaristica molto sviluppata. La sua struttura corrisponde a quelle in uso nelle Chiese orientali, alle quali si ispira la nostra attuale quarta preghiera eucaristica. Altre preci hanno ricevuto la loro forma definitiva nella stessa epoca. Per esempio Basilio di Cesarea ha rimaneggiato e ampliato un formulario già esistente. Anche Giovanni Crisostomo ha adattato un formulario già esistente, e proprio al suo nome è rimasta legata la preghiera eucaristica più usata nelle Chiese bizantine, nella Liturgia di san Giovanni Crisostomo. A differenza delle preghiere eucaristiche orientali quella della Chiesa di Roma, il canone romano, comportava alcune parti variabili come il prefazio.

Piaciuto l’articolo? 1 Stella2 Stelle3 Stelle4 Stelle5 Stelle (2 VOTI, MEDIA: 5,00 SU 5)

Loading...

Torna alla Home